All'inizio c'era il
World Wide Web, eccitante e aperto fino all'anarchia, una miniera enorme e un
po' inquietante di caos creativo non indicizzato. Poi venne Google con la sua
impressionante missione: organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle
universalmente accessibili e fruibili. Oggi Google sembra onnisciente,
onnipotente e onnipresente. E sostiene anche di essere un'azienda benevola. Non
sorprende perciò che la rispettiamo quasi come una divinità. Ma che cosa
guadagniamo o perdiamo permettendole di essere la lente attraverso cui vediamo
il mondo? Stiamo muovendoci lungo una strada che porta a un'era più illuminata
o ci stiamo avvicinando a un futuro di controllo e sorveglianza sociale? E che
effetto potrà avere l'egemonia del motore di ricerca sullo sviluppo della
nostra cultura? Per rispondere a queste e altre domande, Siva Vaidhyanathan -
tra i più quotati analisti ed esperti di Internet -, esamina in profondità
l'influenza spesso insidiosa di Google nella società e suggerisce che potremmo
vivere meglio imparando a vederla come una semplice azienda invece che come una
forza del bene, prendendo atto che noi con le nostre fantasie, feticci,
predilezioni e preferenze - non siamo i suoi clienti ma il prodotto che vende
agli inserzionisti.
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